Oltre 20.000 persone ogni anno dedicano ad AIL il proprio impegno e il proprio tempo, una rete tessuta con passione che si estende su tutto il territorio nazionale. L’Associazione ha organizzato a Roma un incontro per parlare di volontariato, uno strumento importante che ha un impatto positivo anche sul welfare italiano.
Il volontariato italiano è un fiore all’occhiello del nostro Paese, una forza che permette a molte realtà come AIL di portare avanti la propria mission in sinergia con le istituzioni, per fa sì che nessuno si trovi privo di aiuto nel momento del bisogno.
Per parlare di formazione e gestione dei volontari, AIL ha organizzato un incontro con la stampa martedì 16 aprile presso la Sala Esedra della Residenza di Ripetta. In questa occasione è stato anche presentato il libro La scelta volontaria di Alessandra Turrisi, edito dalle edizioni San Paolo e scritto in occasione dei 25 anni di AIL Palermo, con la prefazione del Professor Sergio Amadori e la testimonianza di Gianni Morandi.
All’incontro hanno partecipato, oltre all’autrice e a una rappresentanza dei volontari AIL, il professor Sergio Amadori, Presidente nazionale AIL, il professor Stefano Zamagni, Presidente Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, il dottor Giuseppe Toro, Presidente di AIL Palermo, e la dottoressa Maria Luisa Rossi Viganò, Presidente di RomAIL. Moderatore Danilo Paolini, Capo della redazione romana di Avvenire.
“La grande storia di AIL è uno stimolo per tutti noi, vogliamo che l’Associazione continui a crescere – dichiara il professor Sergio Amadori, Presidente nazionale di AIL - tutto quello che è stato costruito non sarebbe mai stato possibile senza i volontari AIL, sempre più numerosi e vera linfa vitale dell’Associazione. Però, guardando al domani, sono convinto che sia necessario innovare la rete AIL diffusa sul territorio nazionale. La nostra, come altre Associazioni, ha bisogno di un ricambio generazionale e di formare veri e propri professionisti del volontariato. I nostri prossimi obiettivi puntano sia a realizzare una Scuola permanente di volontariato, per formare in modo continuo coloro che sceglieranno liberamente di essere al fianco dei malati e delle famiglie, sia a una nostra maggiore presenza nelle scuole superiori per sensibilizzare e rendere consapevoli i ragazzi sul valore del dono solidale e gratuito”.
Il Terzo Settore testimonia che si può ripartire dalle reti sociali di volontariato e dalla capacità dei cittadini di organizzare legami di solidarietà a servizio del bene comune. Lo spirito e l’azione del volontariato possono innescare una rivoluzione nella società.
“Il volontario testimonia con i fatti la rilevanza della centralità del principio del dono come gratuità – spiega il professor Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali – ecco, allora, il motivo per cui oggi il volontariato è ancora più importante di ieri: perché testimonia con azioni concrete la rilevanza della centralità del principio del dono come gratuità, l’unica forma per ricordare a tutti indistintamente che una società che cancella dal proprio orizzonte culturale il principio del dono è una società che rischia di diventare disumana. Nel rapporto come “dono”, il volontario entra in relazione con la persona alla quale si dedica o per la quale si adopera, al fine di stabilire un contatto, che in primo luogo è il riconoscimento dell’importanza dell’altro. La forza del volontario sta nel costruire reti e gettare ponti tanto più necessari nelle attuali economie di mercato, dove prevale la logica dello scambio e dove si è abituati a dare solo in cambio di un equivalente valore, una logica che è alla base del crescente fenomeno della solitudine esistenziale. La preziosità dell’azione volontaria sta proprio nella reciprocità dello scambio”.
Guarda l’intervento completo del Prof. Zamagni
Tutta l’attività di AIL e dei suoi volontari è impostata alla solidarietà, ferrea determinazione al raggiungimento del bene comune. La solidarietà in tal senso assume una rilevanza politica fondata sull’impegno del dono per il bene della collettività.
“Nella nostra società ormai anestetizzata e dove tutto ha un prezzo, è più facile che passi un messaggio negativo rispetto a chi offre gratuitamente il dono della generosità – sottolinea Danilo Paolini, Capo della redazione romana del quotidiano Avvenire – invece, nella vita reale la gratuità e il dono di sé esistono e noi giornalisti abbiamo il dovere di raccontarlo. Il male fa più notizia del bene, è vero, ma il bene esiste ed esisterà sempre. La narrazione dell’AIL testimonia che c’è ancora tanta gente che si spende per l’altro e questa attività fa bene tanto a chi la riceve quanto a chi la dona, e fa bene all’intera società, perché il bene genera altro bene, non solo di sentimenti ma a livello pratico. Un tesoro da conservare e al quale prestare l’attenzione che merita”.
Il volume “La scelta volontaria” narra, attraverso il racconto di molti protagonisti, la nascita della sezione AIL di Palermo con le battaglie e le vittorie che in 25 anni di storia hanno cambiato l’ematologia palermitana e costruito un modello virtuoso di formazione permanente e organizzata dei volontari, che svolgono il loro impegno con amore e professionalità.
“Tutto è cominciato in un sottoscala dell’Ospedale Cervello e con la Partita del Cuore – racconta Giuseppe Toro, Presidente AIL Palermo – all’inizio abbiamo reclutato volontari, che da subito si sono inventati diverse attività, come i punti di assistenza, il centro informazioni e il servizio di accoglienza organizzato con piccoli gruppi disponibili 24h per assicurare la presenza continua. Da allora tutto è stato costruito passo dopo passo e sempre al fianco dei malati. Oggi AIL Palermo conta più di 200 volontari, che seguono Corsi formativi specifici. I nostri obiettivi sono sempre gli stessi: pungolo per le istituzioni, sostegno diretto ai pazienti, alle famiglie e ai medici, promesse mantenute”.
Racconta l'autrice, Alessandra Turrisi: “É stata una grande soddisfazione e un enorme privilegio per me ripercorrere, come giornalista da sempre interessata al Terzo Settore e palermitana, l’avventurosa e coraggiosa storia della sezione AIL di Palermo, che cominciò a muovere i primi passi in uno scantinato dell’Ospedale Cervello. Incredibili battaglie e traguardi importanti si sono avvicendati in un quarto di secolo, cambiando per sempre l’ematologia palermitana e il volto della città. Il volontari di AIL Palermo sono stati e continuano ad essere, sotto la guida storica di Giuseppe Toro, l’espressione e la testimonianza più prossima a quel senso civico e della comunità che dovrebbe permeare la nostra società e che affonda le radici nella parte più vera del volontariato.”
All’incontro non poteva mancare RomAIL, la sezione provinciale che con 30 anni di storia conta diverse centinaia di volontari ed è l’espressione della dimensione associativa, dell’altruismo e dell’impegno partecipato e condiviso non a fini utilitaristici, che, radicato sul territorio, diffonde attraverso il lavoro di squadra, passione e dedizione al fianco dei pazienti e dei famigliari.
“RomAIL si avvale di diverse tipologie di volontari – dichiara Maria Luisa Rossi Viganò, Presidente RomAIL – gli interni, che lavorano nel Centro di ematologia dell’Università Sapienza; i volontari esterni, che seguono le grandi campagne nazionali AIL; infine, i volontari che si occupano della Casa di accoglienza AIL, che può ospitare fino a 15 pazienti con gli accompagnatori. Oggi i volontari sono figure più preparate, più attive e consapevoli rispetto al passato, anche grazie a questa maggiore competenza, RomAIL è presente ai tavoli istituzionali nazionali e regionali per portare all’attenzione dei decisori politici la voce e i bisogni dei pazienti”.
AIL è una delle associazioni con il maggior numero di volontari: quasi 20.000 diffusi su tutto il territorio nazionale dove si contano 81 Sezioni provinciali AIL. Una rete tessuta con passione che si estende in tutto il Paese generando una grande forza che ha portato AIL a raggiungere i tanti obiettivi che oggi sono l’orgoglio dei volontari e dell’Ematologia italiana.
Chi è il volontario AIL?
È una persona che ha scelto liberamente di donare gratuitamente il proprio tempo e le proprie capacità a chi vive un momento di difficoltà. Il volontario AIL è una persona che ha un forte senso di responsabilità, è sempre disponibile, è un amico, è un confidente, all’occorrenza è un infermiere, è un organizzatore. Il volontario AIL sa lavorare in gruppo e nel rispetto delle modalità operative previste dall’associazione, perché la squadra è la carta vincente del volontariato AIL.
Di cosa si occupa il volontario AIL?
Il volontario AIL dona il proprio tempo per aiutare l’associazione negli eventi di raccolta fondi, collabora alle molteplici attività e iniziative di carattere amministrativo e organizzativo, si relazione con i medici e gli infermieri che seguono il malato per guidare e sostenere quest’ultimo e la sua famiglia in ogni occasione. Il volontario AIL conosce perfettamente il contesto familiare, sociale, economico e relazionale del malato e sa stabilire con lui un contatto sinergico.
I numeri del volontariato AIL
Le volontarie AIL sono quasi il doppio (62%) rispetto agli uomini che si dedicano al volontariato (38%). La maggior parte dei volontari AIL ha un’età compresa tra i 19 e i 65 anni (26%), ma circa il 15% supera i 65 anni di età. Il 70% dei volontari AIL segue le manifestazioni nazionali di piazza (Stelle di Natale, Uova di Pasqua etc…); il 10% si occupa degli eventi di raccolta fondi; il 15% assiste i malati con le cure domiciliari, operando nei reparti di ematologia e lavorando nelle Case alloggio AIL; infine, il 5% ha mansioni amministrative e di segreteria.